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Dov'è Alice?

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Di ritorno dal Pisa Book Festival 2015, ho contribuito agli incassi del S.E.U. facendomi regalare qualche librino tra cui questo. Dopo aver letto le prime pagine, diciamo per “dovere”, mi ero detta che, se ne avessi avuto occasione, lo avrei preso… ancora meglio: me lo son fatto regalare XD
In realtà ho una lettura in corso, ma dato che ero da mia mamma e non sapevo che fare, ho deciso di leggerlo subito. In fondo è un libro piccolino e difatti in una serata iniziato e finito!

Quando avevo letto le prime pagine, non mi ero fatta un’idea della storia quanto più del mondo. Ormai intorno ad Alice nel Paese delle Meraviglie è stato fatto di tutto, da film, a videogiochi, a fumetti… e sinceramente non credevo che mi sarei fatta tentare. Penso sia stato il credere di poter trovare un mondo particolare, tipo Alice Madness piuttosto che il classico, a spingermi a tentare con questo libro.

Il mondo strano c’è, allucinante direi… non ai livelli del videogioco, non verte verso l’horror o il grottesco, ma sicuramente c’è un qualcosa nella sua particolarità che non ti fa pensare al paese delle meraviglie, quanto più a un sistema irreale quanto naturale nel modo in cui la protagonista ne parla. Sembra addirittura normale pensare a dei pini (sì, gli alberi) che sbucano fuori nel cortile della scuola facendo a pallate di neve…

Tornando alla trama, non sapevo bene cosa aspettarmi. Neanche me lo ero chiesto, a dirla tutta. Se proprio avessi dovuto dire cosa mi aspettavo da quel poco che avevo letto, era una storia incentrata sulla Alice Corporation, la società del padre della protagonista, Arianna, specializzata nel creare bambole perfette, vive, dai volti di porcellana. La prima, Alice appunto, viene creata dal padre proprio per Arianna, una bimba introversa che passava il tempo giocando unicamente col peluche di un coniglio bianco, il Signor Bianconiglio.

In realtà Alice non è un personaggio attivo nella storia, poiché dopo l’introduzione, troviamo Arianna che ha perso la sua sorellina. Alice è sparita e i genitori non sembrano intenzionati a cercarla, anzi… il padre ignora completamente l’argomento e la madre vive lontana, nella loro precedente abitazione.

Il mondo è di per sé una fusione tra ciò che può sembrarci normale nella realtà di oggi più un’abbondante dose di stranezze trattate come fossero ovvietà, dai palazzi storti, ai professori che sembrano caricature. Questo mondo non è comunque tutto rose e fiori ed è forse il vedere luoghi meno colorati e perfetti di quelli che frequenta Arianna di solito a contribuire a rendere il tutto piuttosto accattivante.
A un certo punto mi son detta che il tutto sembrava davvero venir fuori da un videogioco, con una serie di missioni a catena.

La storia ha iniziato a incuriosirmi dal momento in cui Arianna, relazionandosi col padre, rende evidente per il lettore il come l’argomento Alice venga quasi filtrato e respinto nel lasso di cinque lunghissimi secondi di silenzio. E’ qui che la domanda del titolo inizia a frullarti in testa: dov’è finita Alice? Perché a nessuno importa?

In funzione di questa ricerca, si sviluppa la storia che, se in una prima parte descrive una quotidianità tra amici e scuola piuttosto luminosa, nella seconda si addentra nell'altra faccia della medaglia di questo mondo con personaggi eccentrici, quasi inquietanti. Seppur a un certo punto il finale mi sia balzato in testa, ho comunque letto volentieri fino all'ultima pagina.

I due gemelli amici di Arianna, Leo e Lea, mi son stati abbastanza sulle scatole per il loro modo di fare, ma nel contesto capisco che ci stessero bene e, a conclusione del libro, risulta forse anche più evidente. Diciamo che il mondo di Arianna è tutto un insieme di estremi.

Riconosco in questo libro un’affinità con alcuni racconti che ero solita scrivere per i concorsi dove sapevo che partire in quinta con elfi e draghi non avrebbe portato a niente (il fantasy classico non si infila facilmente nei concorsi non di genere) e forse è stato questo a spingermi a comprarlo, chi lo sa! Fatto sta che lo ritengo un dono gradito e una lettura che mi ha regalato qualche ora piacevole ma

Ma è pieno di refusi. Dalle parole di troppo, alle discordanze femminile/maschile, plurale/singolare fino ad alcune discordanze verbali e la forma di alcune frasi che proprio non si fanno leggere. Se non fosse stato per l’inciampare in queste frasi, probabilmente avrei detto che si legge come si butta giù un bicchiere d’acqua, ma per me è stato impossibile ignorare queste cose. In alcuni punti ho riletto più volte una frase cercando di capire se mi ero distratta io o se qualcosa non scorreva liscio.
Inoltre, e forse sono io maniaca, avrei tanto apprezzato l’uso dei paragrafi che in questo libro non esistono.

Le mie tre stelline, piuttosto che quattro, son proprio dettate da questo insieme di problemi che, giunta alla fine delle poco più di 100 pagine, mi sono risultati un malloppino di cui tener conto.

Del resto, però, riconosco che sia una lettura che si fa volentieri. Più che altro è davvero un librettino che vola e c’è da dire che se un libro breve non scorre, il problema risulta più evidente che, magari, su una lettura che per motivi di tempo, viene per forza dilazionata in più “sedute”.

Detto ciò, penso che se bazzicate un po’ i gruppi su Facebook di libri e lettura, vi sarà sicuramente capitato di vedere questa copertina almeno una volta. L’autrice si impegna quasi quotidianamente nella promozione, e ormai la mia curiosità in merito era divenuta pressante XD ogni tanto la mancanza di pecunia mi trattiene all'acquisto compulsivo… magari è un bene, anche perchè io ancora non riesco a convivere con gli ebook e lo spazio in casa inizia a mancare…

Tornerò alla mia lettura “regolare” peraltro a fine, anche se è il primo di due libri. Si presume a breve nuova recensione!

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