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Hania
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Giustamente, dopo il prequel ho attaccato subito il primo libro della trilogia. Devo dire che effettivamente fa assai comodo aver letto il prequel perchè molte delle
spiegazioni del regno sono lì mentre qui si parte quasi subito in direttissima per la storia di Hania, agganciandosi direttamente al finale del librettino precedente
che ci aveva lasciati ai piani dell’Oscuro signore che qua si concretizzano come ci si aspettava, dando vita alla piccola Hania.
Trama:
L’Oscuro Signore decide di dannare l'umanità e sceglie Haxen per dare alla luce la sua creatura. Per far sopravvivere la figlia Hania, Haxen è costretta a fuggire
lontano, nel deserto.
La sua bambina, infatti, è una creatura straordinariamente intelligente e con capacità fuori dal comune, ma pur sempre una figlia del demonio. Per questo motivo le
due sono braccate da inseguitori che vogliono la morte della figlia dell’Oscuro Signore.
Dalla loro parte c’è Dartred, un valoroso guerriero da sempre innamorato della principessa.
Riusciranno il coraggio di Haxen e il valore di Dartred a tenere testa a chi vuole la morte di Hania e all’Oscuro Signore?
Diciamo che questa trama, presa direttamente dal sito della Giunti, non è proprio un granché. Il succo è questo, ma non è che Haxen viene inseguita e braccata
tanto per Hania, quanto più perchè è un bel po’ sprovveduta e il mondo non è buono e giusto come lei vorrebbe che fosse. Certo, lo impara a sue spese e più si spinge
a sud, più aprirà gli occhi sulla realtà.
Per fortuna ha dalla sua parte Hania che cresce più velocemente di un bambino normale, tanto che a un anno ne dimostra tre. E’ incredibilmente intelligente,
ha dentro di sé molte conoscenze e si approccia al mondo in maniera assai più pratica. Purtroppo la sua condizione le rende l’esistenza poco simpatica: tutto
ciò che è normale per un bambino, a lei dà una nausea tremenda. La vicinanza con sua madre, il suo latte, le pappette… nulla… e il peggio è che non può parlare
in alcun modo, quindi non può spiegarsi. Haxen ci metterà un bel po’ a capire il perchè delle smorfie e del continuo malcontento di sua figlia, scoprendo per caso
e non sempre in modo tanto piacevole le sue “particolarità”.
Haxen, fedele al codice d’onore del Cavaliere di Luce di cui sui padre le raccontava le gesta, non può lasciar uccidere la sua piccola, benché figlia dell’Oscuro
Signore, ma è una dura prova sfidare la sorte, la fame, la sete con a seguito una bambina così problematica. Deve nascondere lei e se stessa, nessuno deve riconoscerla
come principessa e tanto meno deve vedere il marchio sul polso sinistro di Hania, inequivocabile simbolo del suo essere e che la condannerebbe immediatamente a morte.
Dartred, menzionato anche in sinossi (quindi non faccio spoiler) era palesemente destinato a tornare per chi aveva letto il prequel, ma arriva molto avanti nella
storia, salvando Haxen e Hania dall'ennesimo sfortunato incontro. Il suo arrivo è causa per Haxen di nuovi tormenti, continuamente giudicata per un comportamento
che non può giustificare senza rivelare la verità e, per quanto come detto in trama ci sia di mezzo un tenero sentimento (non così ovvio e aperto come ci si
potrebbe immaginare), lei non rivela nemmeno al coraggioso guerriero la verità su Hania, lasciandogli credere quello che preferisce.
La conclusione di questo primo libro era prevedibile, ma non in senso negativo. Sin da subito si può immaginare come andrà a finire, specie leggendo i pensieri
di Hania che sopporta Haxen solo perchè ne ha bisogno in attesa di incontrare suo padre. La cosa che mi incuriosisce è cosa aspettarsi dai successivi due libri a
questo punto.
Ci sono molte cose in sospeso, ma mi chiedo: Hania arriverà al terzo libro come ragazza grande? Potrebbe quasi arrivare ad essere coetanea di sua madre… sarebbe
sicuramente una cosa piuttosto particolare.
In tutto il libro ho apprezzato come sempre lo stile della scrittrice, schietto e diretto, che non si fa remore nel tratteggiare questa bambina inquietante e i
suoi pensieri astiosi e sprezzanti e la cosa che più mi fa sperare che i successivi libri non scadano nel banale è che, nonostante tutto, Hania resta quello
che è: una bambina straordinariamente potente che non ha nulla a che vedere con gli ideali della madre e che rielabora le storie del Cavaliere di Luce
interpretandole in modo diverso rispetto ad Haxen che pare più un paladino, mentre Hania si avvia sulla strada del giustiziere, badando bene a fare distinzione
con un vendicatore.
Hania non conosce molti dei sentimenti che combattono nell'animo di Haxen, quindi per lei uccidere non ha lo stesso significato, la stessa vita non è vista
nel medesimo modo. Nonostante si possa dire che Hania da suo padre abbia preso molto, non si può non apprezzarla per i suoi ragionamenti che, spesso, non
fanno una piega in quanto a logica. Priva di vincoli etici, sicuramente risulta più intelligente di sua madre che, uscita dal bozzolo della vita di palazzo,
fa scelte piuttosto ingenue…
In definitiva l’ho trovato un libro molto piacevole, si legge in pochissimo tempo e direi che è adatto anche a un pubblico adulto. Ora aspetterò il seguito
con una certa curiosità, sperando che i cambiamenti, se devono esserci (e presumo ci saranno) siano naturali e non forzati, mantenendo l’animo originario
del personaggio (Hania in particolare).
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